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Giustizia italiana e lettone a confronto, scambio di esperienze a Firenze

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delegazione lettone a Firenze

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Migliorare la qualità dei sistemi giudiziari italiano e lettone, promuovendo l'efficienza delle rispettive Amministrazioni giudiziarie, ma non solo. Rafforzare le capacità organizzative e amministrative, monitorando i tempi dei procedimenti, riducendo le lungaggini burocratiche e i carichi di lavoro. Questi gli obiettivi dell'incontro svoltosi, nella giornata di oggi, nell'aula 31 del Palazzo di Giustizia di Firenze, alla presenza di una delegazione di esperti dell'Amministrazione Giudiziaria della Repubblica della Lettonia.

Al confronto bilaterale con i rappresentanti della Corte d'Appello e del Tribunale di Firenze erano presenti in tre: Vita Rusina, giudice del Tribunale di Riga, Inese Kalnina, vicedirettrice della Comunicazione e degli Affari generali dell'Amministrazione Giudiziaria lettone, Agnija Karlsone Diomkina, capo della divisione Cooperazione e Analisi della stessa Amministrazione Giudiziaria. 

A fare gli onori di casa, la Presidente del Tribunale di Firenze, Marilena Rizzo, il Presidente della 2^ sezione civile della Corte d'Appello, Edoardo Monti, i dirigenti amministrativi della Corte e del Tribunale, Andrea Orlandini e Elisabetta Bovi e il direttore della Segreteria di Presidenza del Tribunale, Stefano Peri. Erano presenti anche alcuni funzionari dell'Ufficio per il Processo.

"Tutti noi facciamo parte dello stesso ordinamento sovranazionale, quello dell'Unione europea, ispirato a valori condivisi di libertà, democrazia e giustizia sociale - ha affermato il Presidente Monti. - Questa comune appartenenza rende importante conoscerci, mettere a confronto le rispettive esperienze e tendere, auspicabilmente, verso l'adozione, nei singoli ordinamenti nazionali, di meccanismi e soluzioni pratiche, omogenee, che soddisfino le esigenze di giustizia dei cittadini europei".

Tanti gli argomenti affrontati dai relatori, con l'intento comune di sviluppare nuove e buone prassi condivise: dal reclutamento dei magistrati allo status di autonomia, indipendenza e imparzialità degli stessi, garantite in Italia da una forte divisione dei poteri "così come teorizzata da Montesquieu", ha fatto notare Monti.

E ancora, all'attenzione degli ospiti stranieri, il CSM, organo di autogoverno della Magistratura, la particolarità del PM, che nell'ordinamento italiano gode delle stesse guarentigie dei giudici e i principi fondamentali del processo: il giudice naturale precostituito per legge, il contraddittorio, la motivazione della sentenza e i tre gradi di giudizio.

Di organizzazione del lavoro, digitalizzazione del processo civile e penale, formazione dei magistrati e soluzioni tecnologiche, adottate soprattutto in tempo di Covid, ha parlato, invece, la Presidente Rizzo che, nella sua relazione, ha voluto snocciolare anche alcuni dati statistici. "Auspichiamo che l'apporto dei nuovi addetti all'Ufficio per il Processo aiuti a smaltire l'arretrato e a garantire un miglioramento nei numeri già dai prossimi mesi", ha detto introducendo l'attività delle nuove leve, arruolate grazie ai fondi del PNRR.

La delegazione, accompagnata negli uffici del Palazzo di Giustizia, ha concluso la propria visita con la consegna di un piccolo dono: un martelletto per i Presidenti; un segno di gratitudine per l'ospitalità ricevuta ma, soprattutto, l'augurio di una futura, proficua cooperazione, a garanzia di una giustizia europea unita, migliore e più efficiente.

Delegazione lituana

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Delegazione lettone in visita a Firenze

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Incontro con il Presidente Monti e la Presidente Rizzo

incontro Lituania
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